Che cos’è il comfort food? Si tratta di un tipo di pietanza che, all’assaggio, rievoca ricordi e sensazioni piacevoli, gustosa da mangiare e soprattutto che ci viene in soccorso nei piccoli momenti di emozioni negative oppure quando vogliamo goderci con calma un pasto con sapori a noi già noti.
Ognuno ha il proprio comfort food: le torte al cioccolato, la pizza, un waffle con la nutella, il sushi, le polpette al sugo della nonna, la pastasciutta che ti prepara sempre la mamma, le patate che cucina il papà (come nel mio caso), il risotto che, da milanese, mangio da quando ero piccola… Il bello della cucina è proprio la sua “licenza artistica e sentimentale”, come la chiamo io: alla pari di un’opera d’arte di qualsivoglia genere, susciterà stati d’animo e ricordi differenti, a seconda di chi la stia ammirando e assaporando.
Tra i miei comfort food, non possono che figurare gli hamburger di Vespucci Lab a Favignana che, personalmente, rientrano nella mia Top 5 degli hamburger più buoni che abbia mai mangiato.
E come può un buon hamburger non essere uno dei comfort food per eccellenza? Si dice che le sue origini risalgono all’’800 presso la città di Amburgo, in Germania: i manovali di quel tempo avevano bisogno di un pasto ricco e nutriente, ragion per cui racchiudevano tra due fette di pan brioche della carne di manzo macinata, a volte delle polpette. Si presume che il rundstück warm, un panino tradizionale proprio di quella città, composto da carne di manzo o maiale arrosto, comparso nel XIX secolo, sia una sorta di “parente” dell’hamburger.
Altre fonti, tuttavia, indicano Frank e Charles Menches, negli USA, come i veri creatori del panino più famoso al mondo. Secondo il loro racconto, nel 1885, alla fiera Eerie County ad Hamburg (stato di New York), stavano servendo panini ripieni di salsiccia di maiale, quando finirono la carne a disposizione: così decisero di sostituirla con del macinato di manzo.
Ma fu solo nel 1921 che cominciarono la vera distribuzione e il consumo di massa, grazie al fast food White Castle. Poi, i colossi McDonald’s e Burger King, rispettivamente nel 1952 e nel 1954, alzarono l’asticella, rendendo l’hamburger uno dei prodotti più amati del globo.
Ed ecco che anche al Vespucci Lab, Paolo e Ismael (i due gestori) hanno deciso di servire ai favignanesi e non, questo cibo sostanzioso.
Il mio preferito nel loro menu è sicuramente “Il Vespucci”, i cui ingredienti sono: manzo, lattuga, cipolla in agrodolce, provola affumicata e teriyaki mayo, a cui io faccio aggiungere sempre un uovo all’occhio di bue e del bacon croccante (sembra “un po’ too much”, ma è incredibile).
Le dimensioni sono ben proporzionate e la combinazione dei sapori è semplicemente goduriosa. La cremosità del tuorlo d’uovo, della provola sciolta e della salsa, abbinata alla croccantezza delle cipolle in agrodolce e del bacon, è un connubio veramente speciale. La cottura della carne è perfetta: non troppo stopposa, morbida quando la si morde. Naturalmente, una cena a base di hamburger non la si può chiamare tale se non si accompagna il panino con un piatto di patatine fritte croccanti e saporite. Persino un finger food al Vespucci Lab riesce a essere su un altro livello.
Oltretutto, questo locale piccolo e raccolto (i coperti sono pochi), con un’atmosfera easy e da street food non propone solo hamburger, ma anche altri piatti. Non posso fare a meno di menzionare l’insalata a base di fregola, con pomodorini, olive, noci e feta, che con la sua freschezza e il suo bilanciamento non delude mai, soprattutto a pranzo, in una giornata estiva e torrida.
Inoltre, Vespucci Lab serve anche la colazione. Non posso che consigliarvi i loro cookies, i croissant, le uova strapazzate con straccetti di bacon, ma anche i loro estratti e succhi, come “Il Detox”, che contiene barbabietola rossa, carote, arancia e zenzero. Anche questo, una salutare “cura” contro il caldo, con lo zenzero che pizzica in gola.
E nel caso non abbiate voglia di uscire di casa per gustarvi questi piatti, Vespucci Lab, situato in Via Vespucci 35, dispone anche dei servizi di delivery e take-away!
Aggiungo che per questa rubrica mi avvarrò della consulenza di mia zia, Consuelo Vecchio, Dietista, Coordinatore dei processi di nutrizione clinica presso l’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano. Secondo la sua esperta opinione: “Un pasto così composto è completo, dal momento che carboidrati, proteine e una piccola quantità di fibre sono presenti, ma eccede con i grassi. Ciononostante, qualsiasi comfort food, anche il più goloso e pasticciato, se inserito in un contesto di abitudini alimentari sane, non compromette lo stato di salute, ma rinfranca sicuramente l’anima.”
Posso lasciarvi con una citazione dello scrittore americano Tom Robbins: “Un hamburger è caldo, fragrante e gustoso. Un hamburger è morbido e non minaccioso. Personifica la stessa Grande Madre che ci ha nutrito sin dall’inizio. Un hamburger è un’icona di cerchi a strati, il cerchio è allo stesso tempo la più spirituale e la più sensuale delle forme. Un hamburger è socievole e leggermente erotico.”
[…] mia rubrica “A tavola con Camilla”, potete leggere gli articoli pubblicati finora cliccando qui, quo e qua, altri sono in arrivo) o navigando affidandosi ai bravi, esperti e capaci barcaioli […]