Nel mio articolo in cui vi parlo di Claudio Tartamella, titolare della ditta Favorio (che potete leggere cliccando QUI), vi ho narrato della sua fresca e gustosa bevanda dorata che tanto si adatta a una spiaggia assolata, godendosi le onde del mare, ovvero la birra.
Ma c’è qualcos’altro che stuzzica il palato e che è perfetto per un aperitivo al tramonto: il vino.
In Sicilia, soprattutto nella zona del trapanese, il vino è di casa, basti guardare la produzione del Marsala e le Cantine Florio, situate nell’omonima città, di cui vi racconterò in futuro. E a Favignana, in pieno centro, esiste una piccola ed elegante enoteca, dove ogni calice ha un’ottima beva, capace di racchiudere appieno i sapori della nostra isola meridionale: Arsura.
Da chi è gestito? Da “due pazzi che si sono buttati in questa avventura”, come si definiscono i due proprietari e fondatori, Elia e Beppe, due giovani uomini intraprendenti, che sono partiti proprio dal concetto di “voler vivere a Favignana”, aprendo questa attività con “il giusto mix di coraggio, di follia e anche di incoscienza.”. A unire i due, entrambi nati e cresciuti a Favignana e nella vicina Trapani, oltre all’amicizia, è stata la passione per il lieo (licenza poetica).
Mentre mi offrono un po’ del loro vino, con qualche boccone di formaggio in accompagnamento, mi raccontano della nascita del loro locale: “Il nome è collegato all’isola. Si chiama Arsura perché legato proprio all’arsura che c’è a Favignana, soprattutto durante l’estate, ma ancora, andando indietro, cioè venti o trent’anni fa, quando non c’erano neanche i pozzi nella parte ovest dell’isola. Era proprio arso!”.
La missione è proprio quella di valorizzare i prodotti siciliani. Per l’appunto, all’interno del locale, non troverete altro che vini sia autoctoni che della bella Trinacria, il più possibile a chilometro zero o comunque delle vigne più vicine all’arcipelago delle Egadi. La zona di provenienza del vino più lontana è Salemi. Questa scelta è anche dettata da una cura particolare per quanto riguarda l’importante il discorso della sostenibilità ambientale, come continuano a spiegarmi, mentre proseguo a gustarmi il mio calice.
Non a caso, Arsura, tra gli altri, propone tre vini prodotti proprio qua a Favignana, da una piccola azienda agricola dell’isola, chiamata Terra del Favonio.
Le tre etichette in questione sono: un Racina di Mare Catarratto, un Racina di Vento Grillo (uno dei best of di Arsura, tra i più richiesti) e un vino rosso estivo, più leggero, il Favonio Rosso. Per chi non masticasse i termini inerenti al mondo della bevanda del dio Bacco, con la parola “racina”, si intende proprio l’uva, il frutto della vite da cui si ricava il vino.
L’aspetto affascinante di questa enoteca è anche e sicuramente, il fattore degustazione: durante l’aperitivo, Beppe ed Elia non vi lasceranno “solo” qualche appetizer accostato al vino, ma anche delle conserve abbinate meticolosamente a ciascuna bevanda.
“Abbiamo dei prodotti vegetariani che accompagniamo al vino. Abbiamo creato la nostra etichetta e abbiamo trovato delle aziende agricole che ci preparano, appunto, questi prodotti.”.
Aziende la cui partnership è nata, naturalmente, dopo un’attenta ricerca.
Infatti, molti dei nomi degli enti con cui Arsura collabora, non appartengono a grandi stabilimenti, ma a produzioni a numero ridotto, artigianali, di cui Arsura si è accaparrata l’esclusiva! Come nel caso dei prodotti a base di tonno che potete trovare in vendita sugli scaffali. Uno di questi è la tonnina salata, ovvero una parte del tonno cotto con il primo metodo di conservazione di questo pesce, quindi sotto sale. Si tratta di un cibo se non unico, molto raro!
Un’altra prelibatezza offerta durante le degustazioni, è il miele di Marettimo, ovvero un miele di cardo e millefiori proveniente dall’azienda agricola Isola del Miele, con sede a Marettimo, ma che dispone di uno shop anche a Favignana.
Oppure, da Arsura, potete gustare anche due varietà di paté a base di pomodoro secco: la Sciruccata, molto piccante, il cui nome prende spunto dal caldo e rovente vento di Scirocco, che sta soffiando proprio in questo momento, mentre stiamo piacevolmente chiacchierando e il Curato, il cui nome ricorda il modo in cui veniva chiamato in passato il capo degli scavatori nelle cave di calcarenite, chiamati “cavatori”, e il cui pasto giornaliero era composto principalmente da pomodoro, formaggio, un pezzo di pane e alici sotto sale. Intanto io sono già alla fine del secondo calice.
“Offriamo anche prodotti vegani, ma per i carnivori c’è il salame che produce il macellaio di Favignana ed è molto buono! Il salame… non il macellaio!”, scherza Beppe. Ed Elia rincara: “Il salamino di Favignana ha riscosso un gran successo!”.
Tra l’altro, osservando il cibo sugli scaffali e guardandomi attorno, mi ritrovo rapita dal buon gusto che hanno avuto nella realizzazione e nella cura dell’arredamento del locale!
“Il nostro locale è unico! Perché a Favignana non penso ci sia un locale con le stesse caratteristiche e la stessa impronta che abbiamo voluto dare noi.”, mi dicono entrambi, mentre il mio sguardo viene catturato dai dischi in vinile e dal giradischi messo in mostra su una mensola.
“Non abbiamo lasciato nulla al caso, è un progetto che dura da quasi due anni, con un lavoro dietro di ricerca. La cosa bella è che ci abbiamo messo anima e corpo e fino a oggi abbiamo ricevuto feedback molto positivi.”.
Effettivamente, l’atmosfera che si respira qua dentro non è affatto quella del classico pub turistico, ma di un luogo dove tradizione e artigianalità la fanno da padrone, anche nella scelta dei lampadari appesi al soffitto e persino nel lavabo presente nella toilette!
Si percepisce il calore, la convivialità, la cura del dettaglio, la coccola al cliente, nonché una vera e propria passione.
All’Arsura, il buon vino e il buon cibo sono più che assicurati, seguiteli su Instagram (che potete trovare cliccando QUA).
Anche perché come diceva il diplomatico e scrittore statunitense William S. Benwell (1858 – 1940), noto per il suo libro “The Wines of America: Fourth Edition”, pubblicato nel 1900, uno dei primi trattati moderni sulla produzione di vino negli USA: “Il suono morbido di un sughero che viene stappato dalla bottiglia ha il suono di un uomo che sta aprendo il suo cuore.”.
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