È innegabile che il comportamento dell’essere umano, nella storia e nei secoli, sia sempre stato propenso all’invasione e alla colonizzazione dei territori altrui, fregandosene altamente di chi e che cosa ci fosse prima, distruggendo l’habitat e ciò che lo circondava senza regole e senza rispetto. Tutt’oggi assistiamo a varie forme di questi “usi e costumi” anche nel quotidiano.
A Favignana, per esempio, durante la stagione estiva, una transumanza di imbarcazioni non locali, si impadronisce in maniera selvaggia e spesso maleducata, di baie e cale dell’isola, trasformandola in un’accozzaglia di inciviltà e deturpamento senza legge.
Una sorta di arrembaggio selvaggio che la limitata presenza di personale della Polizia e di altre forze dell’ordine che esercitino il loro lavoro, causa danni al mare, mette in pericolo chiunque sia in acqua, influendo negativamente sulla vita dell’isola e l’esperienza dei villeggianti coscienti.
L’afflusso pare arrivi dalle coste della terraferma circostanti. I cosiddetti escursionisti “mordi e fuggi”, che nulla apportano all’arcipelago egadino, né in termini soprattutto ambientali, né tantomeno economici, perché i visitatori occasionali o non autorizzati, padroni del proprio natante, senza scendere e senza spendere, arrecano anche danneggiamenti ai residenti e al turismo locale, creando disagi a chi con questo lavoro ci deve davvero campare. I classici “turisti fast food”, così occupati sul risparmio e sulla volontà di vivere una vacanza a modo loro senza obiezioni, che non si rendono conto delle conseguenze che possono procurare.
Tuttavia mi rendo conto che chiunque possegga anche una canoa, sia irrefrenabilmente attratto dalla farfalla del mediterraneo, così vicina e raggiungibile, con le sue acque turchesi e cristalline, in cui ognuno di noi, io per prima, non possa fare a meno di volersi tuffare per godere di tanta incredibile e spettacolare natura.
Una natura che viene annualmente “violentata” e bistrattata: se fosse vostra la trattereste così? Permettereste a chiunque, per esempio, di bivaccare con incuria nel vostro giardino perché popolato da piante esotiche e meravigliose?
Come dicevo poc’anzi il problema non è sempre e solo di avventori maleducati e incuranti, inetti e incapaci di manovrare un gommone, credendosi invece Davy Jones con il suo Olandese Volante, poiché qualcuno di loro cerca di non strafare e l’estate e le vacanze sono per tutti le stesse, la stagione è breve e dobbiamo condividerla, ma è la totale mancanza di norme e controlli la vera questione, il vero ostacolo.
L’intervento da parte di chi di dovere, nonostante probabilmente qualche (inutile?) sanzione, non è sempre sufficiente, coordinata e tempestiva, anzi, in cinque anni di soggiorno e di bagni, mi è capitato più volte di dover stare attenta durante una nuotata… Quanti incidenti ogni anno, più o meno gravi, causati da chi non ha mai manovrato neanche un pedalò. Quanti stolti spericolati si sono avvicinati troppo alla costa, rischiando non solo di fare del male ai bagnanti, ma anche di impattare contro uno scoglio sommerso.
Sperando che, come succede frequentemente in Italia, non si corra ai ripari dopo che i buoi sono fuggiti dalla stalla, concluderei con un incoraggiamento a non far avverare la citazione di Don DeLillo: “Essere un turista vuol dire evitare la responsabilità.”
Buone vacanze a tutti.
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